Ristorante Monti
Può scoppiare l’amore a prima vista con questo locale a un passo da piazza Adriano, che propone una cucina piemontese verace. Menu degustazione a 38 euro, che dopo l’amuse-bouche prevede un vitello tonnato in cui sia la carne sia la salsa con i capperi parlano della tradizione e dei gusti della Regione. A seguire agnolotti al sugo d’arrosto con ripieno di carne e verdure come un tempo si usava nelle campagne. Poi un fritto misto (non unto) in cui nella parte salata brillano la milanese di pollo e quella di lonza, le polpettine di vitello, le cervella, le granelle, il fegato. In quella dolce tra le altre cose il semolino, la prugna, la banana e l’amaretto. Con un calice di vino il conto sale a 45 euro. La carta che offre i classici piemontesi, dalla carne cruda ai batsoa (piedini di maiale), dal filetto Torino (impanato con i grissini, quello che molti chiamano Grissinopoli) alla finanziera (il piatto che piaceva a Cavour con frattaglie e rigaglie di pollo). Tra i dessert brillano lo zabajone, il bonet ma anche la crepe suzette. Scelta innovativa di piatti giapponesi rivisitati in chiave piemontese: uramaki di fassone o di toma (10 €), riso saltato (12 €) e il raviolo ripieno di bollito (13 €). Ampia la scelta dei vini con grandi etichette di tutta la regione, ma anche bottiglie di piccoli produttori. Il locale aderisce all’iniziativa Buta Stupa per cui ci si può portare a casa la bottiglia non terminata.