Ristorante Cadò

L’antico albergo del paese, dopo una moderna ristrutturazione è diventato un accogliente ristorante. Ilaria e Antonio con coraggio e passione hanno riaperto l’attività chiusa da più di 30 anni. Complice in questa avventura lo chef di grande esperienza, Giuliano Tommasini. È possibile gustare i piatti della “Cucina bianca”, tipica dell’alta valle Arroscia e basata su erbe ed ortaggi, carni e formaggi d’alpeggio, paste fatte in casa con condimenti poveri, ma sostanziosi, frutta di stagione e dolci semplici ma gustosi. Cadò, che è il nome dialettale della Lavanda, utilizza materie prime quasi esclusivamente del territorio e cucinate seguendo le ricette tradizionali, con un tocco di modernità. Le erbe sono protagoniste nella Rajora, assolutamente da provare, nelle torte, nei tortini e nei frisceu; fra i primi le curiose Turle e il piatto tipico della transumanza gli Streppa e Caccia Là. Le carni di un allevamento della zona sono protagoniste dei secondi. I formaggi provengono da bravi produttori locali. I dolci semplici, ma deliziosi: una citazione per il dessert alla Lavanda. La carta dei vini, curata da Antonio, sommelier Fisar, è ampia e completa delle etichette del territorio. È un motivo per fermarsi a mangiare. Ottimo rapporto qualità e prezzo: un pasto completo costa mediamente 30 €. Per le serate a tema i prezzi variano, ma mediamente sempre sotto i 50 €.

Ristorante Buona Vita

Siamo in un piccolo borgo dell’entroterra con un bel centro storico ed una vista sul mare emozionante. Il locale ha aperto da pochi anni, ma grazie all’impronta giovane e moderna, si è rapidamente guadagnato una clientela affezionata. La sala interna in stile vintage, con arredi in legno che rendono l’ambiente rustico ed informale, è impreziosita dalle luci originali e dal grande camino in pietra. Nella bella stagione si mangia in terrazza con una vista meravigliosa. La proposta dello chef Federico Pinasco comprende piatti sempre legati alla stagionalità e al territorio. La carta prevede 4 antipasti (12 €), 4 primi (15 €), 4 secondi (dai 15 ai 35 €) e 4 dolci (7€). Fra gli antipasti vitello tonnato, il Brandacujun, Polpo alla catalana e Parmigiana della casa. Tra i primi Pansoti al sugo di noci, Mandilli al pesto e gamberi viola e Spaghetti al ragù di coniglio. Fra i secondi: fritto di calamari, acciughe e gamberi, croccante e leggero; calamari alla brace con zucchine e il Secreto iberico, un pregiato filetto di maialino dedicato a veri intenditori. Da non perdere i dolci squisiti: Meringata con frutta fresca e crema pasticcera, Bavarese al pistacchio, cioccolato bianco e frutti rossi e Stroscia, tipica torta dell’entroterra imperiese. Il personale di sala attento, professionale ed accogliente. Cantina con etichette del territorio e di altre regioni proposte con un ragionevole ricarico.

Palazzo Salsole

Nel centro di un paese famoso per gli amaretti e i funghi, all’interno di un palazzo storico, un ristorante, una cantina, e una caffetteria, che oltre ad offrire deliziosi piatti e ottimi vini è anche un piacevole punto di ritrovo per turisti e residenti. Il ristorante propone una cucina ligure-piemontese, siamo in zona di confine fra le due regioni. Tra gli antipasti (da 8 a 9 €): vitello tonnato e panissa, tipica ricetta ligure di farina di ceci fritta, peperoni con la bagna Cauda e lo sformatino di zucca su crema di parmigiano. Primi (da 12 a 14 €), rigorosamente fatti in casa con la farina del mulino del paese: ravioli di baccalà e i ravioli lunghi (non ripieni) col tocco, tipici genovesi conditi con il sugo di carne; zimino di ceci. Tra i secondi (da 11 a 13 €): la specialità della casa è la sbira, cioè la zuppa di trippe, l’insalatina tiepida di stoccafisso su purea di patate e lo spezzatino di manzo con le castagne e la polenta Non si può ovviamente rinunciare al dolce, come il bonet, budino di cioccolato e amaretti, e le pere cotte nel vino con i biscotti, oppure la torta Salsole, con la crema di amaretti di Sassello e la marmellata di albicocche (tutti 5 euro). La carta dei vini offre prima di tutto i vini del savonese, della zona di Acqui, e del ponente ligure, ma sono presenti anche vini più caratteristici di altre Regioni. Una piacevole sosta in un paesaggio magnifico che vale la pena di conoscere.

Ristorante Msè Tutta

Una cucina genuina e un’accoglienza per un locale che deriva il nome da Msè, nonno in piemontese, e Tutta, che era il soprannome del bisnonno del titolare Sandro Nari, che ora gestisce l’osteria con la moglie Maria Grazia e il figlio Eugenio. Intrecciando le tradizioni del confine ligure e piemontese, crea una interessante proposta gastronomica. L’ambiente semplice e senza fronzoli offre la sensazione di entrare in casa di vecchi amici con l’atmosfera ancora più calda per l’arredamento in legno e i soffitti a volta. Il menù degustazione a 40€ prevede gli antipasti della tradizione come l’insalata russa, la torta di Calizzano di riso e zucca e la tartrà allo zafferano e spinaci, per poi proseguire con quaglia, nocciole e crema di patate, il carpaccio di baccalà con carciofi e aiolì, la passatina di ravacò (il cavolo navone tipico della zona) con il pane e i porcini, i raviolini alla maggiorana, la pancia di maialino glassata con il miele, per concludersi con due dolci della casa, la cioccolata con la ricotta, caffè, castagne e maracuja e i gobeletti (dolcetti di pasta frolla ripieni) al chinotto. Un affascinante percorso di gusto nella cucina dell’entroterra ligure-piemontese, che richiama i sapori di un tempo con i prodotti del territorio. Buona la scelta di vini locali, serviti anche in caraffa.

Osteria La Pescheria degli Artisti

Locale accogliente, interni eleganti e cucina a vista. Dehors affacciato sulla famosa Passeggiata degli Artisti di Albissola Marina. Lo chef Mauro rappresenta un sicuro riferimento per chi cerca piatti senza artifici e basati, quando il tempo e stagione lo permettono, su pescato locale e ortaggi a km zero. Non solo cucina, ma anche arte: un piacere per lo sguardo e non solo la gola grazie a quadri, mostre e iniziative culturali sempre di casa. L’accoglienza è gentile e sorridente. La presenza del banco del pesce al centro della sala chiarisce la filosofia del locale. La freschezza del misto di crudo ne spiega il grande successo: dalle ostriche alle tartare; dal carpaccio al crudo con tonno, gamberi rossi, spada e salmone abbinati a frutta e misticanza. Prezzi corretti in rapporto alla qualità: dai 16 ai 18 ai 39 € della formula “Crudo No Limits”. In carta anche antipasti tradizionali come Brandacujun, Acciughe fritte o ripiene accanto a proposte originali come il Polpo spadellato o le Capesante scottate su crema di basilico. Costo dai 12 ai 20 €. Le paste fresche e ripiene sono fatte a mano utilizzando le farine del mulino di Sassello: ravioli, tagliolini, gnocchi e risotti. Costo dai 14 ai 18 €. Secondi con tagliate, grigliate e pesci saltati in padella. Costo dai 16 ai 20 €. Cantina con pregiati vini del territorio insieme a bollicine e importanti etichette di altre regioni.

Trattoria Da Anna

In una zona caratterizzata dalle vigne e da affascinanti colline, che ospitano borghi e paesi ricchi di castelli e di storia, questa trattoria di campagna si propone una cucina classica di Langa, rispettando la stagionalità, valorizzando i prodotti del territorio, con prezzi onesti. Tutte le proposte gastronomiche sono preparate dallo Chef utilizzando ingredienti a km 0. La conduzione familiare è alla terza generazione: il giovane Luca con passione ha raccolto il testimone dalla mamma Silvia e dalla nonna Anna, che ancora lo seguono e consigliano dietro ai fornelli. L’accoglienza è calda ed informale, l’ambiente presenta due grandi sale, arredate con semplicità. Il menù lo troviamo sulla lavagna all’ingresso con i piatti tipici: vitello tonnato, tartare di fassona, insalata russa, peperoni in bagna cauda, tajarin e ravioli del plin fatti in casa, arrosti, brasati e per finire bunet e panna cotta. Dal lunedì al venerdì c’è il menù “operaio” a pranzo con un primo, secondo con contorno, dolce, acqua o vino e caffè a 13€. La sera e nei fine settimana due menù degustazione: “Basta così” a 26€ con antipasti, 2 primi, secondo con contorno dolce e caffè e “Non ce la faccio più” a 31€ che prevede il giro completo degli antipasti e un secondo in più. In alternativa si può scegliere alla carta lasciandosi consigliare dal personale di sala sempre sorridente e disponibile. Serate a tema con l’ottimo gran fritto alla piemontese protagonista. Buona scelta di vini locali.

La Bergera

Sulla strada che da Barge porta a Bibiana a Bagnolo nella frazione denominata Olmetto si trova questo locale circondato da boschi e da prati verdi, con vista splendida sulla valle. Una costruzione elegante con ampi spazi, sia all’esterno, dove nella bella stagione si può pranzare all’aperto, e anche all’interno dove ci sono grandi sale, ben arredate e riccamente addobbate per occasioni speciali. La cucina proposta dallo chef Paolo è genuina e attenta agli ingredienti, il più possibile a km zero, adatta ad ogni esigenza e si basa su ricette del territorio e stagionalità. La specialità imperdibile è il fritto misto alla piemontese, che con 25 assaggi, divisi equamente tra salati e dolci, rappresenta un’esperienza del gusto davvero impareggiabile. Spiccano tra i fritti salati le rane e le interiora, e ogni tipo di verdura, mentre nei dolci le pesche ripiene, i bignè, e il semolino al cioccolato. Nel menù degustazione proposto a 30 € troviamo tre antipasti, primo, secondo e dessert. I piatti variano a seconda della stagione, nel menù alla carta sono presenti preparazioni a base di carne e selvaggina, anche qualche piatto di pesce, paste fatte in casa, e una grande varietà di dolci, comprese torte elaborate per eventi speciali. Il sorriso e la simpatia di Chiara in sala renderà piacevole il vostro soggiorno. Cantina ben fornita, con particolare preferenza ai vini del territorio.

Ristorante Madama Piola

Siamo in pieno centro di Torino, nel quartiere di San Salvario alle spalle dello storico mercato di P.za Madama Cristina. Maxi foto di agnolotti appese alle pareti, luci diffuse con abat-jour su tavolini alla francese ed una cucina a vista. Il menù attinge alla tradizione Piemontese della “Piola”, l’antica osteria. Quindi largo spazio agli antipasti: tomini al verde, salame della rosa, acciughe al verde, peperoni con bagna cauda, vitel tonné (presentato a fagottino), tonno di coniglio, giardiniera, cipolla ripiena di salsiccia amaretti e grana. La tradizione è anche fra i primi, con le paste fatte in casa, agnolotti e gnocchi conditi al ragù, al sugo d’arrosto, al pomodoro, al burro e salvia o in brodo. Tra i secondi trionfa il classico bollito misto (biancostato, testina, lingua, cotechino e gallina) con le varie salse e presentato con originalità tenuto in caldo dentro una zuppiera, oltre alla guancia brasata al vino rosso, rolata di gallina o costata alla griglia con contorni vari. I dessert sono quelli tradizionali, e quindi Tiramisù, Tarte Tatin, Zabaglione caldo con melighe, Monviso al marron glacé. Ampia lista dei vini che parte dal vino della casa a mescita per arrivare a un’ampia gamma di etichette quasi interamente Piemontese e con piacevoli scoperte. Il prezzo del menù degustazione è di 40 €, scegliendo alla carta il conto non supera i 50 € bevande escluse.

Ristorante Del Conte

In un palazzo signorile del ‘700, potete gustare una cucina piemontese in un’atmosfera d’altri tempi e sale eleganti affrescate. Il menù presenta sia piatti di terra che di mare. Nel menù di terra troviamo i migliori piatti della tradizione: insalata russa, sformato di verdure con fonduta, girello cotto al vapore con salsa tonnata e insalatina di coniglio tiepida con verdure, A seguire gli gnocchi alla fonduta, gli agnolotti con il sugo d’arrosto e fra i secondi ampia scelta tra carni brasate, filettino di maiale alla crema di Nebbiolo e tagliata al profumo di ginepro. Fra i piatti di pesce: carpaccio o tartare di pescato del giorno, Polpo con le verdure croccanti, Gamberoni in padella, linguine all’Astice o spaghetti di Gragnano alle Vongole. Fra i secondi filetto di Tonno alle cipolle caramellate o Spada alla piemontese, con peperoni, acciughe, capperi e menta. I dolci dello chef sono assolutamente da provare: sempre presenti bonet e amaretti fatti in casa. Ottimo il servizio, gentilissimo lo staff e accoglienza perfetta garantita dal proprietario. Buona carta dei vini con particolare attenzione ai vini del Piemonte e ai piccoli vigneti. Ottimo rapporto tra qualità e prezzo: antipasti fra 15 e 20 €, primi da 18 a 25 € e secondi fra 20 e 30 €. Carmagnola merita una visita, e se volete potete soggiornare nel confortevole Hotel San Marco, a poca distanza dal ristorante, della stessa gestione.

Ristorante la Kambusa

Di fronte al mare e alle spiagge un locale storico e conosciuto dagli amanti della buona cucina. Qui Gianni accoglie i clienti con cordialità e professionalità e lo chef Domenico prepara a regola d’arte e con raffinata creatività piatti deliziosi con i migliori prodotti del territorio. Nelle sale interne è piacevole sostare e gustare cibi, che hanno come protagonista il pescato del giorno. La carta segue la stagionalità della pesca e dell’orto intrecciando le eccellenze del mare con quelle dell’entroterra. L’antipasto con gambero di Sanremo cotto leggermente a vapore e i ravioli al limone con crudo di spigola, esaltano a meraviglia i profumi ed i sapori del mare e della terra. Le paste fresche e ripiene rappresentano un punto di forza della cucina perché utilizzano la produzione artigianale del laboratorio della famiglia di Gianni, il pastificio Prota di Taggia. Si segnala anche una ricca proposta di formaggi, ed a fine pasto, ogni giorno vengono consigliati ben diciotto dessert, fra cui preparazioni tradizionali, come la Stroscia, e preparazioni creative come la rivisitazione della torta di mele renette. La carta vini con oltre 200 etichette ben selezionate è in grado di accontentare ogni richiesta e ha una significativa presenza di etichette locali. Il prezzo da 40 a 60 € è corretto in rapporto alla qualità dei piatti proposti e delle materie prime utilizzate.