Osteria Murivecchi

La famiglia Ascheri a Bra produce i suoi vini dal 1880, e negli ultimi anni ha creato, accanto alla cantina, una struttura moderna con un albergo prestigioso e l’osteria ricavata dalle sale di affinamento del barolo. L’ambiente è rustico, con volte a botte, mattoni a vista e diviso in piccole sale, nell’insieme affascinante, con tavoli massicci di legno e sedie impagliate come le vecchie trattorie di campagna, con il menu del giorno scritto sulla lavagna. In estate si può pranzare sotto un fresco pergolato. Il menù cambia ogni settimana con i classici della cucina piemontese, ma anche preparazioni innovative. Negli antipasti la salsiccia di Bra e gli spumini di ricotta su sfoglia e bastoncino di semi misti, fra i primi gnocchi al Castelmagno, tajarin e ottimi risotti, spesso preparati con salsiccia di Bra e verdure di stagione. Nei secondi da provare, oltre ai brasati e gli arrosti, i bocconcini di cinghiale e la tagliata di vitello. Sempre presenti anche piatti di pesce. Dolci della casa, nuovi come la cocotte di torrone e pistacchi con bricchetto di caffè caldo, e i classici, ma sempre graditi, bunet al cioccolato e amaretti e la tortina di mele calda con la crema inglese, senza però rinunciare alle pere Martini cotte nel vino rosso. Ampia scelta di vini, serviti anche al bicchiere. Conto da € 30 a € 40 euro, esclusi i vini.

Osteria B&B Il Barcollo

Dal 2017 Enrico Neroni con la moglie Veronica opera in questo ristorante inserito in una casa in pietra, in uno scenario da fiaba in mezzo alle montagne. Un locale che custodisce la tradizione di un territorio diverso dal posto dove si trova. Infatti i gestori si sono trasferiti qui da Amatrice, dopo che il loro ristorante è stato distrutto dal terremoto del 2016, e il proprietario del “Girasole” ha offerto loro la possibilità di gestire il locale. Provare la cucina di Veronica vuol dire gustare i prodotti tipici della loro terra, preparati con passione e serviti con simpatia da Enrico. Molto gustosi gli antipasti a cominciare dai salumi tipici laziali, strepitoso il prosciutto crudo tagliato al coltello e le verdure sott’olio. L’assaggio dell’Amatriciana, con il pomodoro o senza, è assolutamente consigliato, così come le mezze maniche alla Gricia o alla Carbonara, e i tonnarelli Cacio e Pepe. Fra i secondi: arrosticini, abbacchio alla scottadito, saltimbocca alla Romana, trippa e coda alla vaccinara, piatti di funghi in stagione. Dolci caserecci con torte di frutta ed un delizioso tiramisù. Carta dei vini, con presenza di un Rosso Piceno e un Montepulciano d’Abruzzo fra le migliori etichette piemontesi. Il conto non supererà i 25 euro e le porzioni sono “alla Amatriciana”, cioè sempre abbondanti.

Antica locanda Il Duca Bianco

Il ristorante si trova all’interno di un elegante palazzina vicino al centro del paese. L’interno è luminoso, ampio, con arredi moderni, d’estate si può pranzare nel delizioso piccolo giardino o all’esterno sulla terrazza ben ombreggiata. Al piano superiore disponibili camere con splendida vista sulle colline. La cucina dello chef Vito Nolè è una garanzia di qualità per i prodotti di eccellenza che usa da sempre e per la sua bravura nel preparare piatti della tradizione piemontese con un tocco essenziale di creatività. Si inizia dagli antipasti che da soli meritano la sosta come il vitello tonnato come da ricetta originale langarola, la lingua in salsa verde e i peperoni con la bagna cauda, sformatini di verdure di stagione. I primi tutti deliziosi dai ravioli d’asino, gli gnocchi ai formaggi con il tartufo o con la fonduta, i tajarin con ragù di cinghiale e i tipici agnolotti del plin. Assolutamente imperdibile il favoloso brasato al barolo. Ottimi dolci come il bunet della nonna e il tortino di nocciole. L’accoglienza è garantita dal personale gentile e sorridente. Ottimo rapporto qualità prezzo, menù degustazione completo a 30 euro. In cantina interessanti etichette delle colline circostanti, dove dominano il Barbera e il Moscato, ed anche un gradevole Gamba di Pernice, raro vitigno a bacca rossa che ha ottenuto dal 2011 la Doc con il nome di Calosso.

Byblos

Da 25 anni alla guida del ristorante, Marco Cuccuvè è riuscito a proporre una cucina di alto livello, con pesce sempre fresco, cucinato con abilità da una brigata di cucina molto affiatata. Splendida posizione, davanti alla spiaggia, nelle belle giornate, anche in inverno, è molto piacevole pranzare con accanto il mare e scaldati dal tiepido sole di Ospedaletti. In sala la sig.ra Carla e il personale gentile e professionale garantiscono un servizio impeccabile. In cucina lo chef Gennaro Vivo propone piatti molto curati, anche nella presentazione, ed è basata su prodotti di alta qualità e di stagione. Molto richiesto, negli antipasti, la “fantasia di crudo” composto da ostriche, scampo, gamberi, tartare di tonno, tonno scottato, cappasanta, spada, salmone selvatico affumicato oppure il polpo tiepido in insalata. Nei primi da segnalare i ravioli di pescatrice con vongole e limone, o i tagliolini all’astice, una specialità dello chef. Nei secondi l’imperdibile fritto misto, leggero e croccante, o la gustosa grigliata di pesce. Ampia scelta di dolci squisiti tutti da assaggiare come i babà al rum, i cannoli alla ricotta, il tiramisù, la superlativa millefoglie. Ambiente elegante e raffinato, perfetto per occasioni speciali e serate romantiche. Buona scelta di vini con particolare attenzione i vini del territorio. Sempre consigliata la prenotazione.

Osteria La Torre

L’Osteria è nel centro storico di Cherasco, il locale è ben arredato, l’ambiente elegante e familiare, in estate si può pranzare e cenare all’aperto, circondati dal verde. La cucina proposta dalla famiglia Falco, che da più di 10 anni gestisce questa osteria, è tipica del territorio e con qualche discreto spunto creativo. Lo chef Marco Falco, aiutato oggi dal figlio Mattia, propone i piatti del territorio a km zero e seguendo la stagionalità. In sala staff tutto al femminile con Gloria, Erica e Sasha, gentili e sorridenti. Nel menù alla carta i piatti della tradizione: antipasti come il vitel tonnè e la carne battuta al coltello, nei primi i tajarin e gli agnolotti del plin, e fra i secondi l’agnello al forno e il coniglio al civet, ma anche preparazioni insolite come l’uovo a 62°con asparagi stufati e fonduta, i ravioli ripieni di erbette e seirass (ricotta piemontese), i batsoà (piedini di maiale impanati e fritti) e il filetto di Patanegra con il purè di patate viola. I piatti del giorno sono scritti sulla lavagna com’era d’uso nelle osterie da queste parti. Non possono mancare le lumache, specialità della zona, dove sono raccolte e allevate, alle quali è dedicato un intero menù. Buona scelta di dolci, tutti da assaggiare. Alla carta un pasto circa € 35/40. Ampia carta dei vini, con etichette locali, nazionali e internazionali.

Ristorante Il Sogno

La nuova posizione del locale nel centro di Finale riscuote molto successo, le sale del ristorante sono molto luminose, l’arredamento molto curato ed elegante.Lo chef e proprietario Timi ha realizzato qui il suo sogno, offrire ai clienti dell’ottimo pesce di cattura sempre freschissimo, cucinato con passione. Il menù degustazione a 35 euro è composto da un antipasto, la passatina di ceci al rosmarino e code di gamberi fritti, seguiti dai tagliolini di pasta fresca tagliati al coltello, sughetto di branzino e verdure saltate, a seguire il pescato del giorno al forno con patate e olive taggiasche, e carciofi nostrani, e si conclude con il delizioso sorbetto alle clementine e vodka. Alla carta si può scegliere la tartare di palamita, salsa di soia, insalatina di finocchi e arance pernambucco o il tortino caldo di pasta brisè ai topinambur e crema di mozzarella di bufala. Tra i primi citiamo i doppi ravioli ripieni di pesce e carciofi, sughetto di triglie e broccoletti o i mezzi paccheri ai gamberoni viola di Sanremo. Nei secondi da assaggiare i calamari veraci alla piastra con crema di sedano rapa oppure le squisite costolette d’agnello in crosta di nocciole cotte al forno. I dolci, tutti fatti in casa, sono interessanti, come il semifreddo alle nocciole, ganache al fondente, cristalli di sale e terra al cioccolato. Ampia scelta di vini con etichette di alta qualità e accurata selezione di champagne.

Playa Manola

Ristorante e stabilimento balneare sulla passeggiata di Arma di Taggia, posto incantevole in ogni stagione, interamente in legno bianco e azzurro, con grandi vetrate e arredamento in stile marinaro. Ambiente luminoso sia in inverno che nella bella stagione, quando si può stare fuori nella splendida veranda. Il ristorante di Ivan Lombardo propone una cucina del territorio, prevalentemente di mare, ben cucinata e presentata con fantasia, come gli antipasti serviti in più piattini impilati a piramide. Negli antipasti si gusta il brandacujun, stoccafisso e patate insaporito con aglio e olio, il crudo di tonno e di spada, nei primi molto apprezzati i ravioli di pesce e i tagliolini con il pesce spada. Ottimo il fritto di pesce, leggero e saporito, gustosi anche i piatti alla griglia sia di pesce che di carne, come la “picanha”, controfiletto di carne argentina. Da assaggiare i dolci, anche fatti al momento, come il soufflè al cioccolato oppure il biscotto di Taggia al finocchio. Personale gentile e disponibile. Ideale per pranzi e cene per occasioni speciali. Buona scelta di vini, soprattutto del territorio. Lo chef Ivan, personaggio molto conosciuto e con una grande carica di simpatia, passa tra i tavoli per salutare i clienti e scambiare qualche battuta.

La Cuvèa

Tipica trattoria in pieno centro di Sanremo, raccolta e confortevole, molto frequentata dai “sanremaschi” e dai turisti che, dopo aver provato la cucina, tornano sempre con grande piacere. In sala Andrea accoglie i clienti con un sorriso e con rapidità racconta i piatti del giorno, sempre diversi e tutti da provare. I menù previsti partono dal piccolo menù a 12 euro con un primo, il dessert, l’acqua, il vino e il caffè, se si sostituisce al primo un secondo o un antipasto si sale a 14 euro, a 18 euro si mangia il primo e il secondo con vino, acqua e caffè, con l’aggiunta del dessert si sale a 22 euro, per finire a 27 euro con il menù degustazione completo. Tra gli antipasti sempre presenti le acciughe fritte e il polpo con patate. Imperdibili i ravioli alla borragine, specialità della casa, gli gnocchi al pesto o il profumatissimo minestrone. Fra i secondi i polipi in guazzetto o il classico coniglio alla ligure o il pesce in crosta o alla ligure, con olive e carciofi. Buona scelta di dolci fatti in casa, le squisite crostate, le torte di frutta, e le cheesecake. Un’attenta scelta di prodotti genuini e locali, cucinati con semplicità, questa è la formula giusta ed equilibrata per una vera trattoria con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Piccola carta dei vini con buona presenza di etichette di qualità.

Cantina del Rondò

La “Cantina del Rondò” rappresenta il sogno di Emanuela e Francarlo, un sogno che si è concretizzato nel 1999 quando hanno aperto il ristorante. Il desiderio era quello di proporre una cucina del territorio, preparata con prodotti genuini e biologici, seguendo le stagioni, e offrendo il vino fatto da loro, con grande passione. Nipote di Carlo Arpino, uno dei grandi cuochi e pasticcieri di Langa, Emanuela, anche oggi che Francarlo non c’è più, ha deciso di continuare a portare avanti quel sogno, con l’aiuto di Viola, la figlia, e coadiuvata da Gabriella, diventata socia e Franca, sua valida collaboratrice. Le ricette sono quelle tradizionali, come il «vitel tuné alla borghese», l’insalata di carne cruda, la straordinaria finanziera reale con 10 frattaglie nobili di toro, gallo e coniglio; o i tajarin al ragù di salsiccia, i ravioli del plin, il coniglio di cascina al «bagnet» secondo l’antica ricetta dell’Alta Langa. In stagione funghi e tartufi e da non perdere gli aspic di frutta. Il Rondò produce vini importanti come Nebbiolo, Barbera e Barbaresco, che si trovano in mescita. C’è un menù degustazione a €45, alla carta si spende poco di più. L’ambiente è suggestivo. Si mangia nell’antica cantina con le volte a vela e i muri spessi rosati, la sera a lume di candela e in estate nel dehors di fronte alla bellezza delle Langhe.

Trattoria di Campagna

Indirizzo storico della cucina valdostana, collocato sulla statale che da Aosta conduce al Monte Bianco, il locale ha un comodo parcheggio e in estate un grazioso dehors. L’arredamento è semplice, ma ordinato; i tavoli sono preparati con cura e in sala, Mauro il proprietario, vi farà sentire subito a vostro agio, illustrandovi attentamente i piatti. Si parte dai classici come Zuppa alla Valpellinese o Fonduta alla valdostana con polenta rustica prima della Carbonade con contorno di polenta concia. Ottimo lo spezzatino di carne Fassone piemontese cotto in vino rosso e aromatizzato con erbe e bacche di montagna. Il carrello dei dolci è molto invitante, si segnala una torta di Mele, morbida da gustare a cucchiaio, tutto rigorosamente fatto in casa, giusta conclusione di una sosta all’insegna della tradizione di una trattoria con una lunga storia alle spalle. Ricca di proposte la carta dei vini che annovera le migliori etichette del territorio. La filosofia del locale è di avere un’ampia scelta di menù, dal “bimbo”, a € 7, a quello completo a partire da € 35, proposto in diverse varianti, passando per quello degustazione del viaggiatore più leggero ad altri più ricchi e adatti a buongustai più esigenti.