La locanda dell’Angelo

Grazie alla passione di Tommy Agnoli e Sabrina Vezzolla, nel novembre 2022 questo storico locale ha riaperto. L’ambiente è elegante e curato, con tavoli distanziati e opere d’arte alle pareti. La cucina è nelle mani dello chef Davide Verdirosa, che propone piatti a base di pesce freschissimo e prodotti locali, rispettando le norme di sicurezza alimentare. I clienti possono apprezzare il sapore unico del pesce pescato, evitando pesce congelato o allevato. Due menù degustazione, il percorso di terra a 60 euro e di mare a 65 euro, offrono un’esperienza da 6 portate. I piatti cambiano ogni 40/50 giorni secondo la stagionalità. Da non perdere gli agnolotti del plin e il carré di agnello, oltre ai dolci come la Tarte Tatin. Il servizio è curato, con Tommy che consiglia i vini da una cantina ricca di etichette liguri e piemontesi. Dispone di un sito internet aggiornatissimo dove si trovano tutte le proposte del giorno della cucina e i vini della cantina.

Ristorante Il Pirata

Sul lungomare di Laigueglia nella piccola piazzetta Maglione accanto alla passeggiata a mare si trova il ristorante di Luca Bertora, lo chef e sommelier del locale, ereditato dai genitori, che, insieme al suo staff, propone una cucina interessante ispirata al pescato locale sempre freschissimo e gustoso. Presenti due menù degustazione: il primo “piratino” a 45 € con 4 piatti scelti dallo chef, il secondo è il “pirata” con 7 portate a 70 €. Alla carta ampia scelta a cominciare dagli sfizi come il pan fritto e le acciughe, sia impanate che ripiene (dai 13 ai 18 euro) si prosegue con gli antipasti come il crudo di mare, che a seconda della disponibilità comprende le ostriche, il gambero viola o rosso, le mazzancolle, lo scampo (42 euro) il carpaccio di lampuga e i rossetti con i carciofi (18euro), il cappon magro della tradizione (25 euro). Nei primi possiamo gustare ad esempio le paste fresche fatte in casa con il pesce , dai gamberi rossi di Sanremo al nero di seppia (dai 18 ai 26 euro), i ravioli sia con il coniglio che alle erbette liguri (dai 16 ai 19 euro). Tra i secondi spiccano naturalmente “ il fritto come piace a noi” (a 25 euro), la grigliatina di pesce (a 38 euro) e il pescato del giorno. Interessanti anche i secondi di carne come la coscia di coniglio e il filetto di manzo con l’aglio di Vessalico( dai 32 ai 28 euro), particolare da assaggiare sono i “zighini”, specialità della cucina eritrea, bocconcini di manzo stufati con spezie piccanti serviti con uova, riso e verdure (18 euro). Ottime le pizze gourmet preparate con farine pregiate, lievito madre, ed eccellenze del territorio come farcitura. Particolarmente curata l’accoglienza , Luca e il suo staff sono gentili e disponibili a raccontare i piatti proposti dalla cucina. Ampia la scelta dei vini ubicati nell’enoteca, con oltre trecento etichette, comprese le bollicine, che si trova nel vicolo dietro al ristorante collegata ad esso dall’interno. Luca ha una grande passione per l’arte e la esprime nei suoi piatti e nell’arredamento infatti alle pareti del locale si possono ammirare le opere degli artisti della galleria alessina Arte è Kaos. Prezzi adeguati alla qualità della cucina proposta.

Boma Ristorante Caffè

Locale elegante e confortevole, splendida location sul porticciolo turistico di Varazze, il ristorante dei fratelli Patanè propone una cucina basata soprattutto sul pesce locale con ricette tradizionali liguri con qualche spunto creativo. Lo chef Alessandro e il fratello Giovanni, esperto sommelier, sono anche docenti di corsi e laboratori del gusto e, con il loro staff, offrono un ricco menù nel quale ogni giorno, a seconda del pescato locale, si aggiungono piatti gustosi e interessanti. Sempre tre i menù degustazione presenti: i sapori di Liguria a 38 Euro, i sapori del mare a 42 Euro e il menù gourmet a 60 Euro, escluse le bevande. Alla carta vi suggeriamo tra gli antipasti il tentacolo di polpo glassato agli agrumi con patate, carote e quenelle di giardiniera fatta in casa (18 euro) e lo zemino alla genovese: seppia rosticciata con salsa di bietole novelle, crema di ceci, ceci croccanti e crumble di focaccia (20 euro). Nei primi da assaggiare tra gli altri: la tagliatella fatta in casa ripiena di pescato di scoglio, sfoglia al nero di seppia e salsa di pomodoro con spadellata di pesce spada e melanzane fritte (20 euro) oppre la crespella con farcia di baccalà norvegese dissalato e porri di Cervere con crema di funghi cardoncelli e castagne al miele(18 euro) Nei secondi l’immancabile fritto misto del golfo (25 euro) e le acciughe ripiene alla genovese in frittura (18 euro), oppure si possono gustare la rana pescatrice vestita di lardo pancettato con vellutata di fagioli cannellini e carciofi impanati (25 Euro) e il tataki di tonno pinna gialla con salsa al vino rosso, crema di sedano rapa ed marmellata di chinotto di Savona (25 euro). Sempre presenti anche piatti a base di carne o vegetariani come la millefoglie di zucca mantovana, provola affumicata e pane carasau su crema di funghi e cramble di amaretto. Ampia scelta di dolci con ingredienti presidi slow food del territorio, presenti anche nei gelati e nei sorbetti preparati dallo chef.  Nell’interessante carta dei vini  presenti quelli  del territorio e cantine nazionali e d’oltralpe, con pregiate etichette di bollicine. 

 

Dessì Restaurant

Sempre molto consigliata la sosta nel locale in darsena a Savona di Alessandro Dessì e Fernanda con la figlia . Molto piacevole l’ambiente circostante, ricco di proposte gastronomiche e centro della movida cittadina. La cucina dello chef è particolarmente curata e creativa e l’accoglienza è garantita da Fernanda e la figlia che in sala consigliano i clienti con cortesia e professionalità. La carta propone piatti della tradizione ligure, ma con un tocco molto personale che li rende particolari e più interessanti. Negli antipasti si possono gustare il brandacujun, ricetta tipica ligure di stoccafisso con patate, olio e aglio, viene servito accompagnato con una composta di mirto, ispirata alla Sardegna, terra d’origine dello chef, con della panissa e delle olive taggiasche, oppure il calamaro ripieno di “cima alla genovese”, il suo fondo al nero di seppia, polenta e spuma parmentier (entrambi a 16 euro)o anche la crema di ceci, cotiche, frutto della passione, bacche di goji e porro croccante (14 euro). Tra i primi citiamo i ravioli al plin al cacao ripieni di fonduta, nocciola piemonte igp e tartufo nero (21 euro) oppure i tagliolini ai 30 tuorli con acciuga, cime di rapa, prescinseua e crumble di focaccia (17 euro) o ancora il gnocchetto di patate con gambero viola, carciofi e aria di chinotto (25 euro) Nei secondi vi invitiamo ad assaggiare le “leitùghe pinn-e in broddu” (lattughe ripiene di gallinella cotte nel loro fumetto di pesce) preparazione tradizionale del ponente ligure (19 euro), e il rombo chiodato, cavolfiore, mela impanata, arachidi salate e riduzione al vin brulé (25 euro). Dolci deliziosi della casa così come il pane e la focaccia, particolare quella al nero di seppia. Squisita anche la piccola pasticceria, servita con il caffè. Curata la carta dei vini, con molte etichette del territorio e buona scelta di bollicine.

Palazzo Salsole

Nel centro di un paese famoso per gli amaretti e i funghi, all’interno di un palazzo storico, un ristorante, una cantina, e una caffetteria, che oltre ad offrire deliziosi piatti e ottimi vini è anche un piacevole punto di ritrovo per turisti e residenti. Il ristorante propone una cucina ligure-piemontese, siamo in zona di confine fra le due regioni. Tra gli antipasti (da 8 a 9 €): vitello tonnato e panissa, tipica ricetta ligure di farina di ceci fritta, peperoni con la bagna Cauda e lo sformatino di zucca su crema di parmigiano. Primi (da 12 a 14 €), rigorosamente fatti in casa con la farina del mulino del paese: ravioli di baccalà e i ravioli lunghi (non ripieni) col tocco, tipici genovesi conditi con il sugo di carne; zimino di ceci. Tra i secondi (da 11 a 13 €): la specialità della casa è la sbira, cioè la zuppa di trippe, l’insalatina tiepida di stoccafisso su purea di patate e lo spezzatino di manzo con le castagne e la polenta Non si può ovviamente rinunciare al dolce, come il bonet, budino di cioccolato e amaretti, e le pere cotte nel vino con i biscotti, oppure la torta Salsole, con la crema di amaretti di Sassello e la marmellata di albicocche (tutti 5 euro). La carta dei vini offre prima di tutto i vini del savonese, della zona di Acqui, e del ponente ligure, ma sono presenti anche vini più caratteristici di altre Regioni. Una piacevole sosta in un paesaggio magnifico che vale la pena di conoscere.

Palazzo Salsole

In the center of a town renowned for amaretti and mushrooms, you will find a historic palace that hosts a restaurant, a cellar, and a cafeteria. The restaurant proposes excellent recipes of Ligurian-Piedmontese cuisine. Among the appetisers (from 8 to 9 €) you can try tuna and panissa veal, the typical Ligurian recipe of fried chickpea flour, peppers with Bagna Cauda and pumpkin loaf on parmesan cream. The first courses (from 12 to 14 €), are rigorously handmade with the ground flour of the local mill: cod ravioli and the typical Genoese long ravioli (not stuffed) “al tocco”, seasoned with meat sauce; zimino chickpeas with swiss chards. Between the seconds (from 11 to 13 €): the specialty of the house is the sbira tripe soup, the warm stockfish salad on mashed potatoes and the beef stew with chestnuts and polenta. For dessert you cannot miss the bonet, the chocolate pudding with amaretti, the red wine poached pears with cookies, or the Salsole cake, with the cream of amaretti di Sassello and apricot jam (all for a total amount of 5€). The wine list offers first of all the wines of the province Savona, of the Acqui area, and western Liguria, but there are also wines more distinctive than in other regions. It is definitely a pleasant stop in an amazing scenery that is worth knowing.

Palazzo Salsole

Dans le centre d’une ville réputée pour les amaretti et les champignons, vous trouverez un palais historique qui abrite un restaurant, une cave et une cafétéria. Le restaurant propose d’excellentes recettes de cuisine ligure-piémontaise. Parmi les apéritifs (de 8 à 9 €), vous pourrez déguster du thon et du veau panissa, la recette ligure typique de farine de pois chiches frits, des poivrons à la Bagna Cauda et du pain de citrouille à la crème de parmesan. Les entrées (de 12 à 14 €), sont rigoureusement faits à la main avec la farine moulue du moulin local: raviolis de cabillaud et les longs raviolis génois typiques (non farcis) «al tocco», assaisonnés de sauce à la viande; pois chiches au zimino. Parmi les plats principaux (de 11 à 13 €): la spécialité de la maison est la soupe Sbira aux tripes, la salade chaude aux poissons sur purée de pommes de terre et le ragoût de bœuf aux châtaignes et à la polenta. Pour le dessert, vous ne pouvez pas manquer le bonet, le pudding au chocolat avec amaretti, les poires pochées au vin rouge avec des biscuits, ou le gâteau Salsole, avec la crème d’amaretti di Sassello et la confiture d’abricots (le tout pour un montant total de 5 €). La carte des vins offre tout d’abord les vins de la province de Savone, de la région d’Acqui et de l’ouest de la Ligurie, mais il y a aussi des vins plus distinctifs que dans d’autres régions. C’est certainement un arrêt agréable dans un paysage étonnant qui vaut la peine d’être connu.

Ristorante Msè Tutta

A genuine cuisine and a welcome for a place that derives its name from Msè, grandfather in Piedmontese, and Tutta, which was the nickname of the great-grandfather of the owner Sandro Nari, who now runs the tavern with his wife Maria Grazia and son Eugenio. By intertwining the traditions of the Ligurian and Piedmontese borders, it creates an interesting gastronomic proposal. The simple, no-frills setting offers the feeling of stepping into an old friend’s house with an even warmer vibe from the wood furnishings and vaulted ceilings. The tasting menu at a cost of €40 includes traditional starters such as Russian salad, Calizzano’s rice and pumpkin cake and saffron and spinach tartrà, followed by quail, hazelnuts and potato cream, cod carpaccio with artichokes and aioli, the cream of ravacò (the typical cabbage of the area) with bread and porcini mushrooms, small ravioli with marjoram, pork belly glazed with honey, and concluding with two house desserts, chocolate with ricotta cheese, coffee, chestnuts and maracuja and gobeletti (short pastry sweets filled) with chinotto. A fascinating taste itinerary through the cuisine of the Ligurian-Piedmont hinterland, recalling the flavours of the past with the products of the territory. Good choice of local wines, also served in carafe.

Ristorante Msè Tutta

Cuisine authentique et accueil chaleureux dans cet établissement dont le nom dérive de « msè », soit « grand-père » en piémontais, et Tutta, le nom de famille de l’arrière-grand-père du propriétaire Sandro Nari, lequel gère aujourd’hui l’osteria avec sa femme Maria Grazia et leur fils Eugenio. Croisant les traditions de la frontière entre la Ligurie et le Piémont, ceux-ci ont mis au point une intéressante offre gastronomique. L’atmosphère simple et sans fioriture nous donne la sensation d’arriver chez de vieux amis, ambiance qui se fait d’autant plus chaleureuse que le mobilier est en bois et les plafonds voûtés. Le menu dégustation au prix de 40 € comprend des entrées traditionnelles telles que la salade russe, le gâteau de riz et de potiron de Calizzano et la tartrà au safran et aux épinards, suivis de la caille, noisettes et crème de pommes de terre, du carpaccio de morue avec artichauts et aïoli, la crème de ravacò (le chou typique de la région) avec du pain et des cèpes, les petits raviolis à la marjolaine, la poitrine de porc glacée au miel, et pour terminer, deux desserts maison, le chocolat à la ricotta, café, châtaignes et maracuja et les gobeletti (petits bonbons pâtissiers fourrés) au chinotto. Un itinéraire gustatif fascinant à travers la cuisine de l’arrière-pays ligure et piémontais, rappelant les saveurs du passé avec les produits du territoire. Bonne sélection de vins locaux.

Ristorante Msè Tutta

Una cucina genuina e un’accoglienza per un locale che deriva il nome da Msè, nonno in piemontese, e Tutta, che era il soprannome del bisnonno del titolare Sandro Nari, che ora gestisce l’osteria con la moglie Maria Grazia e il figlio Eugenio. Intrecciando le tradizioni del confine ligure e piemontese, crea una interessante proposta gastronomica. L’ambiente semplice e senza fronzoli offre la sensazione di entrare in casa di vecchi amici con l’atmosfera ancora più calda per l’arredamento in legno e i soffitti a volta. Il menù degustazione a 40€ prevede gli antipasti della tradizione come l’insalata russa, la torta di Calizzano di riso e zucca e la tartrà allo zafferano e spinaci, per poi proseguire con quaglia, nocciole e crema di patate, il carpaccio di baccalà con carciofi e aiolì, la passatina di ravacò (il cavolo navone tipico della zona) con il pane e i porcini, i raviolini alla maggiorana, la pancia di maialino glassata con il miele, per concludersi con due dolci della casa, la cioccolata con la ricotta, caffè, castagne e maracuja e i gobeletti (dolcetti di pasta frolla ripieni) al chinotto. Un affascinante percorso di gusto nella cucina dell’entroterra ligure-piemontese, che richiama i sapori di un tempo con i prodotti del territorio. Buona la scelta di vini locali, serviti anche in caraffa.