Osteria La Briga

Pur trovandosi nel comune di Finale Ligure l’Osteria La Briga è immersa nel verde dell’altopiano delle Manie, un’atmosfera agreste dove in estate si può godere del fresco, lontano dalle spiagge e dai rumori della costa. All’esterno i tavoli e le panche in legno, sotto agli alberi, tra gli oggetti in ferro battuto e paglia, illuminati dalle piccole luci, rendono l’ambiente estremamente piacevole, e rilassante. Il menù propone piatti tipici semplici e genuini, con ingredienti di ottima qualità, orientato soprattutto sulla carne, ma con proposte anche di verdure. Nell’antipasto misto troviamo il classico vitello tonnato, le torte di verdure, l’insalata russa, ecc. (14 euro). Le paste fatte in casa sono tutte da assaggiare, come i gnocchi al pesto, i ravioli agli aromi o con il ragù di coniglio (dai 9 ai 12 euro), squisite anche le zuppe e il minestrone alla ligure (8 euro).Nei secondi predomina la grigliata con vari tipi di carne (il coniglio, il galletto, l’agnello, ecc) dai 17 ai 21 euro, accompagnata dalle verdure arrostite. Ottimi i dolci fatti in casa. Buona scelta di vini, soprattutto del territorio, e ampia scelta di birre artigianali. Sosta ideale anche per merende e aperitivi, e per pranzi veloci. In stagione si gustano tartufi e funghi. Personale giovane e competente, sia in cucina che in sala, rendono confortevole la sosta, con simpatia e gentilezza.

Vino e Farinata

Locale storico nel centro della città, dove gustare una farinata davvero speciale: quella di grano o bianca, com’è chiamata da queste parti. Preparata nei “testi” di rame stagnato, nel forno a legna, si mangia solo a Savona e in altri pochi locali ad Albissola, a pochi chilometri, introvabile in qualunque altro luogo della Riviera di ponente e di levante. La farinata bianca si gusta rigorosamente con la formaggetta (formaggio fresco di capra) e le olive nostrane nere. Servita anche quella di ceci, preparata con molti ingredienti, oltre alle olive, anche con la gorgonzola, il rosmarino, i gianchetti, le cipolline. In Via Pia si possono gustare i primi come le zuppe di legumi o di pesce (4 o 8 euro), i ravioli di borragine (8 euro) e i gnocchi al pesto (7 euro), tra i secondi le tipiche acciughe ripiene (8 euro), le insalate di mare (9 euro), e i frisceu di orata (7 euro). Non solo pesce ma anche piatti dell’entroterra ligure come le verdure ripiene, la torte di erbette, carciofi, e prescinseua (cagliata) di tradizione genovese (8 euro), e pietanze a base di carne. Per finire dolci della casa, come il budino al cioccolato (ricetta della nonna) e le pere cotte al forno (tutti a 4 euro). Prezzi contenuti e atmosfera rilassata da vera trattoria, ne fanno un luogo molto frequentato dai savonesi e dai turisti che vogliono assaggiare le specialità del posto, ben cucinate e genuine.

Paolo e Barbara

Paolo Masieri si definisce il “cuoco-contadino” perché ciò che si gusta nel suo ristorante, dalla verdura alla frutta, l’olio e le uova, proviene quasi esclusivamente dagli orti di Castelvittorio e di Ospedaletti che lo chef cura personalmente. Ogni ingrediente è selezionato in base alla qualità e alla stagione, preparato in modo impeccabile e creativo con il risultato di offrire un percorso gustativo emozionante e squisito. Nei vari menù proposti, come le suggestioni di autunno, che varia ad ogni stagione, a 110 Euro, e quello orto e mare, che cambia ogni mese, a 78 Euro, si ha la possibilità di assaggiare piatti come la crema di zucca e zenzero con gamberi gobbetti marinati e tartufo nero scorzone, il polpetto in olio cottura con aglio confit, parmantier di patate varietà antica, il gambero di Sanremo cotto al vapore di sale, alghe, cavolo pakchoi e mandarino, il plin al preboggion, cannolicchi, infusione di aglio, prezzemolo e lime, lo SpaghettOro Verrigni con la nostra bottarga e vongole, in un’esaltazione di sapori che si fondono mantenendo ognuno la propria personalità. Più che meritata la prestigiosa stella Michelin che da 30 anni riconosce la grande professionalità di Paolo Masieri, che sta trasmettendo i suoi saperi al figlio Lorenzo che continuerà la tradizione. Il locale si trova nella via centrale della città, in due sale raccolte ed eleganti, dall’arredamento molto curato, l’accoglienza è garantita da Barbara, che con gentilezza e professionalità vi aiuterà nella scelta dei piatti e dei vini da abbinare ai menù.

Ristorante Moisello

Nel fondovalle della Valle Arroscia, Ranzo, si presenta molto verde con le coltivazioni di ulivo e vigna. Il ristorante ha un’antica tradizione che due fratelli, Ludovico in cucina e Federico in sala, hanno ripreso da circa tre anni. La cucina è improntata sui prodotti del territorio e sulla stagionalità. In sala Federico accoglie i clienti con garbo e gentilezza e sempre pronto a “raccontare” i piatti con un sorriso. L’ambiente è elegante e moderno, molto curato e ben arredato. Nel menù alla carta troviamo gli antipasti, da assaggiare i bocconcini alle verdure, fatti di erbe di stagione, morbidi e gustosi, con salsa di pomodoro con olive taggiasche, la cima alla genovese con panissa fritta e salsa verde, il paté di cinghiale oppure il carpaccio di polpo (da 8 a 9 euro). Tra i primi imperdibili i ravioli fatti in casa, con pinoli e timo o con il sugo di brasato (10 euro) oppure gli gnocchetti di castagne con la zucca e fontina (9 euro), e lo Zemin di ceci con puntine di maiale (8 euro). A seguire la specialità vera della casa è il coniglio con le olive e abbondante Pigato, come da ricetta della nonna, davvero squisito (10 euro), oppure il brasato all’Ormeasco con la polenta croccante (15 euro) o gli originali gamberoni in crosta di cocco (14 euro). Ottimi i dolci fatti in casa (7 euro). Buona scelta dei vini del territorio e non solo.

Agriturismo Rio Rocca

Un locale accogliente con due sale e trenta coperti. Arredamento rustico e piacevole con una bella stufa e una vetrata colorata, che nasconde la cucina. Alle pareti sono esposti i prodotti come le conserve, le verdure sottolio e sottaceto, l’olio e il vino, che si possono acquistare, anche quando il ristorante è chiuso, chiamando al telefono Donatello, il titolare che con grande simpatia e disponibilità, vi trasmetterà la sua grande passione per la terra: peperoni, pomodori, zucchine, la frutta per le tante e diverse marmellate, le olive e l’uva, e, sempre presente nel suo orto, la cipolla egiziana, ormai un must del ponente ligure e non solo. In cucina la moglie, instancabile prepara specialità della cucina ligure tradizionale con i prodotti dell’azienda contadina. Quindi piatti preparati solo con prodotti naturali, freschi e a km.0, cucinati con semplicità e passione e che deliziano per la loro genuinità e per il loro sapore. Il menù completo (ve lo consigliamo) a 30 Euro comprende 4 antipasti, 2 primi, 2 secondi e il dolce, e si possono limitare le portate solo primi o secondi, spendendo 22 o 25 euro. Imperdibile la farinata con la cipolla egiziana, i frisceu, i ravioli e gli gnocchi, ed il sempre presente il coniglio alla ligure. Per finire i dolci della casa, e vini locali compreso un vino rosso con Ormeasco e Rossese prodotto da Donatello.

Le Teste di Rapa

Passeggiando nel centro storico di Asti si incontra un ristorante dal nome insolito, dove un ambiente luminoso e accogliente con un arredamento in stile shabby, rende piacevole sia la pausa pranzo, che la cena con amici o in coppia. La cucina è davvero sincera e creativa e i piatti sono preparati con attenzione e serviti con garbo e gentilezza. Tutto al femminile lo staff del locale, che vanta già una buona clientela affezionata. Il menù cambia ogni mese e offre preparazioni gustose legate alla stagionalità, accontenta ogni gusto ed esigenza. Accanto a piatti tradizionali troviamo proposte creative e originali, negli antipasti (dai 9 ai 12,5 euro) ad esempio è da provare Violet, flan di cavolo viola, fonduta di brie, granella di pistacchi e pane croccante, o l’uovo a 65°con crema di taleggio, chutney di pere e cannella, noci tostate e pere disidratate. Nei primi (dai 9 ai 11,5 euro) tra gli altri ci sono i deliziosi ravioli di zucca e amaretti o la zuppa di lenticchie e calamari. Interessante la proposta del sushi piemontese, curioso intreccio di sapori che vale la pena di assaggiare. Nei secondi ogni giorno si può scegliere carne o pesce (dai 15 ai 21 euro) come il chili di carne o il salmone in crosta, sempre accompagnati dal contorno di stagione. I dolci preparati con passione dalla chef sono tutti invitanti come la Nuance, tre mousse al torrone, alla nocciola e al cioccolato con crumble di nocciola e mirtilli freschi, oppure la crema tiramisù al pistacchio, crumble di savoiardo, crema al caffè. Carta dei vini selezionata con proposte del territorio.

La Cantina dell’Archivolto

L’Osteria dell’Archivolto aperta nel 1999 dai fratelli Papalia offre un’ottima cucina piemontese in un’atmosfera familiare. Dal 2018 è stata aperta la “Cantina” affidata a un maître e sommelier giovane, ma esperto, Orilia Luca, prima maître hotel del Miramare di Sanremo 5 stelle L, e prima ancora, second maître di Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo. La cucina in comune con l’osteria permette alla cantina di proporsi come un bistrot di classe, accompagnando il vino con autentiche leccornie. I vini ovviamente dominano la scena con oltre 1500 etichette esposte nelle sale, moderne e eleganti. Grazie al sistema “Coravin”, potete gustare calici di diverse etichette importanti senza essere obbligati all’acquisto della bottiglia intera. I piatti della carta cambiano, seguendo la stagionalità. I piattini, come tapas spagnole, sono raffinate: di carne, come mini battuta di Fassona con spuma di Roccaverano o scaloppa al foie gras con tartufo nero caramellato; di pesce, ostriche, acciughe ripiene, cocktail di gamberi croccanti o le frittelle di baccalà. Per vegetariani proposte con le verdure dell’orto. Il pane è fatto in casa, come grissini, pan brioche e focaccia ed i dolci. Il servizio è sempre perfetto. I vini in carta coprono tutte le categorie di prezzo e la politica scelta dal locale punta a mantenere prezzi ragionevoli e in corretto rapporto con la qualità.

Ristorante X Bacco

Passeggiare nel centro storico di Acqui è una bella esperienza, una sosta alla Bollente, la fonte e l’edicola, una visita alle Chiese storiche e al Castello dei Paleologi, il seminario vescovile. C’è molto da vedere e tra le vie accanto alla Bollente si trova questa osteria con una bella sala all’interno, ben arredata e accogliente, nella bella stagione si può stare nel piacevole dehors. Il menù è interamente dedicato alla cucina piemontese e acquese. Si parte con gli antipasti, da provare il misto della casa, composto dall’insalata russa, dal vitello tonnato e dai peperoni con la bagna caoda, la toma con il miele e la battuta di Fassona (15 euro). Nei primi si può scegliere tra i ravioli del plin o i tajarin al ragù di carne o ai funghi porcini, ma anche dei tortelli di zucca o dei tortelli al salmone. (dai 10 ai 15 euro). I secondi sono improntati sulla carne di Fassona, sia la tagliata che la costata (dai 18 ai 20 euro), e anche il brasato e gli arrosti, si può assaggiare un ottimo stoccafisso all’acquese e la trippa in umido (dai 10 ai 12 euro). Per finire in dolcezza, dopo aver assaggiato la robiola di Roccaverano, ci sono i dolci della casa, sempre nuovi, tutti da gustare. In stagione si possono gustare tartufi e funghi. Servizio cortese e con tempi giusti. Ottima carta dei vini con interessante scelta di etichette locali e non solo.

Osteria Cian de Bia’

All’interno di una bella casa in pietra nel caratteristico borgo di Badalucco si trova questo locale raccolto e molto accogliente. Molto caratteristico l’ambiente e l’arredamento, con il camino e le pietre a vista, crea un ambiente familiare e confortevole. La cucina è quella tipica del territorio, piatti della tradizione cucinati con sapienza antica, quelli proposti nel “menù del priore”. Si mangia come nei giorni di festa e quindi 5 antipasti “veri”, l’insalata russa, l’insalata di fagioli bianchi di Badalucco, il brandacujun, la “frandura” piatto tipico del vicino paese di Montalto, il vitello tonnato, frittelle di verdura. Due i primi, gli immancabili ravioli con ripieno di erbe e le tagliatelle, se si è fortunati, con i gamberi di fiume. Fra i secondi il coniglio alla ligure, le lumache e lo stoccafisso che è il protagonista di una famosa sagra in settembre. Dolci squisiti dal creme caramel alla focaccia dolce tipica della zona. La maggior parte dei prodotti utilizzati in cucina provengono dall’azienda agricola di famiglia che si chiama “Cian de Bià”, che vuol dire “terreno in piano di Biagio”, il nonno dei proprietari, Ivo e Franca, che producono anche un ottimo olio evo. Menù a prezzo fisso a 30 euro, vini esclusi. Ottimo rapporto qualità-prezzo, consigliata la prenotazione.

Osteria DI VIN Roero

Nel Roero, ricco di storia e di luoghi da visitare, il comune di Vezza d’Alba ha creato, oltre che percorsi naturalistici e sentieri nei boschi, anche una tartufaia didattica aperta a tutti. Consigliabile una sosta per assaggiare i piatti tradizionali in questa osteria, che si trova nella piazzetta centrale del paese. Siamo nella zona di produzione di ottimi vini, in primis il Roero e l’Arneis. Marco in cucina propone quattro menù a seconda della stagione, in inverno sformato di peperoni con bagna cauda e gnocchi al raschera, e i bocconcini di cervo al civet, in primavera fagottino di asparagi e fonduta e le tagliatelle con le bietole, in estate tagliata di vitello alle erbe e agnolotti burro e salvia. Nel periodo autunnale presenti funghi e tartufi, da gustare sulle tagliatelle fatte in casa. Dolci della casa, tutti buoni, dal semifreddo alle castagne alla torta di nocciole con zabaione, dai sorbetti di frutta. Accoglienza cordiale e gentile di Rosa che si occupa del servizio in sala. Possibilità di soggiornare nelle camere annesse alla trattoria. L’arredamento e la cura dei particolari, pur nella semplicità e la tipicità della zona, vi faranno veramente sentire “nella vecchia casa dei nonni”. Un menù degustazione a € 28 oppure a € 26 scegliendo il primo o il secondo, vini e bevande escluse. Buona scelta di vini del territorio.